Indice:
1. Cottura a induzione: precisione e velocità
2. Pentola a pressione: il taglia-tempi che riduce i consumi
3. Slow cooker: come una lampadina
4. Forno a microonde: l'outsider del risparmio
5. Forno tradizionale: l'energia dispersa
6. Friggitrice ad aria: croccantezza compatta
In cucina, oltre agli ingredienti e alla creatività, conta anche la scelta del metodo di cottura, poiché ha un impatto diretto sul gusto, sulla bolletta e sulla sostenibilità ambientale. Negli ultimi anni sono sempre di più gli studi e le linee guida dedicate a questa tematica: piani a induzione che riducono le dispersioni, pentole a pressione capaci di tagliare drasticamente i tempi, microonde sempre più versatili, slow cooker (pentole a cottura lenta) che mantengono il calore costante con consumi ridotti, fino ad arrivare alla cottura passiva che sfrutta l’energia residua. La scelta di un metodo di cottura piuttosto che un altro dipende dal tipo di piatto che si vuole cucinare, dal tempo a disposizione e dal costo delle diverse fonti energetiche.
Cottura a induzione: precisione e velocità
Il piano cottura a induzione è diventato il simbolo della cucina contemporanea: estremamente veloce, altamente efficiente, con un rendimento che può arrivare al 90%.
Questo metodo di cottura è particolarmente indicato per cucinare ingredienti che richiedono temperatura precisa e tempi brevi, come risotti, zuppe leggere e verdure saltate.
Occorre, però, avere a disposizione pentole compatibili e in case con contatori da 3 kW possono verificarsi interruzioni di corrente se si usano più fuochi contemporaneamente.
Pentola a pressione: il taglia-tempi che riduce i consumi
La pentola a pressione è uno degli strumenti più efficaci per contenere i consumi: sfruttando l’aumento della pressione interna, la pentola porta l’acqua oltre i 100 gradi e accelera la cottura. È adatta per cucinare piatti che necessitano di cotture lunghe, come stufati, minestroni, zuppe di legumi e cereali.
Tuttavia, richiede una certa dimestichezza, i tempi vanno calcolati con precisione e l’apertura del coperchio è vincolata al raffreddamento, inoltre per ricette particolarmente delicate può essere troppo aggressiva.
Slow cooker: come una lampadina
Molto diffusa nei Paesi anglosassoni, la pentola a cottura lenta (slow cooker) cuoce a bassa temperatura per molte ore, consumando come una lampadina accesa. È la scelta ideale per brasati, spezzatini e zuppe dense; di contro c'è che bisogna programmare in anticipo, la cottura dura diverse ore e non è lo strumento giusto se si ha poco tempo a disposizione.
Forno a microonde: l’outsider del risparmio
Spesso sottovalutato, il forno a microonde è molto efficiente per piccole quantità di cibo e per riscaldare. Esso utilizza onde elettromagnetiche che penetrano direttamente negli alimenti, cuocendoli in pochi minuti. È perfetto per verdure, pesce, uova e per riscaldare avanzi di cibo senza accendere fornelli o forni; i modelli più moderni offrono funzioni combinate con grill o ventilazione, che aumentano la versatilità.
È particolarmente indicato per porzioni piccole, riscaldamenti rapidi, piatti semplici e cotture leggere.
Non garantisce, invece, risultati ottimali per preparazioni elaborate, la doratura è limitata ed è necessario usare contenitori adatti.
Forno tradizionale: l’energia dispersa
Il forno tradizionale, in termini di consumo, è l’opzione meno conveniente perché scalda un volume ampio e disperde calore. È utile, invece, per arrosti, pizze e torte, ma se usato frequentemente può incidere in maniera significativa sulla bolletta. Il risparmio è possibile solo se lo si sfrutta al massimo, ovvero cuocendo più pietanze in contemporanea, scegliendo modalità ventilate che accorciano i tempi e non aprendo lo sportello di continuo.
Friggitrice ad aria: croccantezza compatta
La friggitrice ad aria si è diffusa molto rapidamente: essa funziona con un flusso di aria calda che circola ad alta velocità, simulando l’effetto della frittura tradizionale con una quantità minima di olio. In termini di consumi è più economica del forno, poiché concentra calore in uno spazio ridotto e raggiunge la temperatura in pochi minuti. Oltre a snack e patatine, è possibile cucinare secondi di carne, verdure e dolci.
Presenta però dei limiti: non gestisce grandi quantità di cibo e per nuclei familiari numerosi può diventare scomoda, inoltre la consistenza è diversa dalla frittura vera e propria e i modelli più capienti comportano un importante investimento iniziale.
Cottura a vapore: sana ed economica
La cottura a vapore è un metodo di cottura che è stato rivalutato, poiché presenta tantissimi benefici: è veloce ed economica, permette di non usare grassi, mantiene intatti i nutrienti e i sapori dei cibi e consente di cuocere più pietanze nello stesso tempo.
Quando cuoci a castello, ovvero sovrapponendo i cestelli, devi sempre ricordarti di mettere in basso, vicino alla fonte di vapore, gli alimenti che cuociono più lentamente. Oltre alle verdure, sono adatte a questo tipo di cottura anche il pesce, sia intero che a tranci, la carne e il riso.
Cottura passiva: l’arte del calore residuo
Si tratta di un metodo di cottura molto utilizzato per cuocere la pasta: si porta l’acqua ad ebollizione, si butta il formato scelto e, dopo pochi minuti di bollitura, si spegne il fuoco lasciando che il calore residuo completi il lavoro di cottura. In questo modo l’energia spesa è ridotta al minimo, perché il fornello resta acceso solo per l’avvio con un risultato finale invariato.
Tuttavia, questo tipo di cottura richiede tempi di attesa maggiori rispetto alla bollitura continua e non è sempre adatta a piatti che necessitano di controllo costante o di mantecatura.
Indipendentemente dal metodo di cottura scelto, esistono buone pratiche che aumentano l’efficacia: usare sempre i coperchi, tagliare gli ingredienti in pezzi regolari, spegnere il fuoco poco prima della fine della cottura, cuocere più alimenti contemporaneamente. Gesti semplici che, messi in pratica quotidianamente, alleggeriscono la bolletta e l'impatto ambientale.
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